Lo sviluppo dei prerequisiti scolastici
PSICOLOGIA | Dott.ssa Lisa Bortolussi | 8 maggio 2020
Il passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria rappresenta un momento molto importante nella crescita del bambino, sia dal punto di vista cognitivo che relazionale.
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Tra i 3 e i 7 anni vi è uno sviluppo cerebrale intenso ed il bambino si trova ad affrontare nuove sfide e nuovi contesti, che richiedono l'attivazione di abilità cognitive ed emotive in diversi ambiti.

In particolare maturano i prerequisiti scolastici, cioè tutte competenze che coinvolgono specifiche funzioni cognitive, connesse ad aspetti attentivi, motori e motivazionali, che sono trasversali agli apprendimenti e fondamentali alla successiva strutturazione delle conoscenze e degli apprendimenti formali.
I bambini non sono tutti uguali, alcuni bambini acquisiscono alcune competenze prima e altre dopo, oppure in alcune aree il bambino può risultare particolarmente abile e in altre mostrare più fatica.
In linea generale durante l’ultimo anno di scuola dell’infanzia, queste competenze vanno generalmente ad uniformarsi ed è necessario che vi siano alcuni requisiti minimi per garantire un buon adattamento al contesto scolastico. Il periodo precedente all’ingresso a scuola è considerato come il momento più adatto per valutare i prerequisiti scolastici e, qualora si evidenziassero delle difficoltà è fondamentale intervenire prima dell’inizio della scuola.
Ma quali sono le abilità da osservare e stimolare?
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Come indicato da numerosi autori tra le abilità fondamentali per un buon inserimento nel contesto scolastico ne troviamo alcune più generali:
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autoregolazione, ovvero la capacità di regolare pensieri, azioni e comportamenti;
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attenzione;
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memoria.
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Ne troviamo inoltre alcune più specifiche che andranno ad interessare in modo diretto l'acquisizione della lettura, scrittura e del calcolo:
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competenza linguistica e metafonologica;
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capacità psicomotorie;
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competenze visto-percettive;
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orientamento e integrazione spazio-temporale;
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coordinazione oculo-manuale.

Come possiamo sostenere lo sviluppo di queste abilità?
La mia risposta è innanzitutto con il Gioco, strumento di apprendimento per eccellenza. I bambini apprendono se si divertono, perché viene stimolata la loro innata curiosità ad esplorare, sperimentare e provare. Ecco allora che, se le attività proposte assumono una forma ludica, il bambino troverà piacere nell'indovinare, colorare, disegnare, ritagliare, riflettere...
E, cosa ancora più importante, se noi ci divertiamo con lui, l'apprendimento diventerà un momento speciale, non un dovere ma un mezzo per una relazione positiva.
Lavorare sui prerequisiti significa prendere in considerazione una grande varietà di giochi: con i suoni, con le parole, con le rime; con i numeri e con le quantità; giochi di memoria, orientamento ed esplorazione...

E' importante prestare attenzione anche alla postura del bambino, sia quando lavora in piedi sia da seduto, e all'impugnatura degli strumenti che utilizza (la matita, la forbice, il gesso, la colla...), che può rendere più o meno agevole il gesto grafico.
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E non ultimo sono fondamentali i sentimenti e le emozioni che il bambino prova mentre apprende: fondamentale è lo sviluppo dell'intelligenza emotiva, intesa come la capacità di scoprire, identificare
e parlare delle proprie emozioni, di modularle e di saperle riconoscere negli altri per sapersi relazionare con loro. Divertirsi e sentirsi bene mentre si provano queste attività favorisce un approccio positivo agli apprendimenti.

Riassumendo possiamo dire che lo sviluppo dei prerequisiti passa attraverso molteplici attività ed esperienze che il bambino fa con la testa e con il cuore, mettendo in gioco tutto se stesso e tutte le sue potenzialità. Compito fondamentale dell'adulto è quello di osservarlo, guidarlo e sostenerlo offrendo spunti ed esperienze "sufficientemente buoni".
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BIBLIOGRAFIA
A.Venturelli, V.Valenti (2019), Alla conquista della scrittura, Milano Mursia
M.Brignola, E.Perrotta, M.C. Tigoli (2014), Sviluppare i prerequisiti per la scuola primaria- Volume 2, Trento Erickson
M.Muratori ,M.C. Cutrone, (2017), Allenare l'attenzione in età prescolare. Giochi e attività dai 3 ai 5 anni, Trento Erickson
Ecco alcune semplici attività che possiamo proporre a casa
AGUZZA LA VISTA
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Le differenze: presentate al bambino due immagini che sembrano uguali, ma che hanno delle parti diverse e chiedetegli di trovarle. Sarà ancora più divertente se dopo un po' di allenamento proponete una sfida a chi ne trova di più.
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Il cercatrova: mostrate al bambino una immagine ricca di particolari. definite quali sono gli elementi da cercare. Per ogni particolare trovato si riceve un punto ( può essere una pasta, un fagiolo secco o un mattoncino di lego).
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Vince chi alla fine avrà più punti.
A CACCIA DI SUONI
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Preparate una serie di cartoncini con scritte alcune sillabe (es. PE, MA, CA, PE,TI...ecc) mettetele dentro ad un sacchetto, mescolate e pescatene uno.
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Giocate con il bambino a:
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cercare tante parole che incominciano con la sillaba pescata osservando il mondo circostante;
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trovare in casa tanti oggetti che iniziano con le iniziali pescate e raccoglierli in una cassettina;
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nei giornali o nelle riviste cerchiamo tutte le figure con la lettera pescata.
Vogliamo complicare un po' le cose? il suono pescato sarà quello finale...solo per veri esperti!
Ricordiamoci di assegnare un punto per ogni parola trovata, così alla fine, dopo averli contati, sapremo chi ha vinto!
PARLO COME UN ROBOT
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Il primo giocatore pensa ad una parola e la dice dividendola in sillabe, imitando il linguaggio dei robot (es: lu-ma-ca)
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Gli altri giocatori devono indovinare quale parola è stata detta, ripetendola intera.
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Il primo giocatore che indovina la parola ne deve inventare un’altra e dirla allo stesso modo dividendola in sillabe. Vince chi indovina più parole.
L'ESPLORATORE
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Preparare sul pavimento con il nastro adesivo, o tracciati con il gesso per terra, dei brevi percorsi: dritto, ondulato, zig-zag.
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giocare a camminarci sopra lentamente, velocissimi, come un leone o una formica...
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creare dei labirinti con il cartone da tenere in mano e far rotolare una pallina per arrivare alla meta.
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risolvere dei semplici labirinti sulla carta.